Non c’è nulla di cui stare sereni.
Ad una prima analisi territoriale e locale, possiamo dire che il comparto termale regge. Ma reggere non è una buona notizia perché se alziamo lo sguardo a livello nazionale, e ancora di più europeo, scopriamo che i nostri competitor si stanno muovendo con strategie molto più strutturate. Se non diversifichiamo la nostra offerta, che attualmente appare troppo omogenea tra le varie strutture, rischiamo di essere superati da mercati con proposte più innovative e appetibili.
Per evitare questo scenario, dobbiamo sviluppare due direzioni principali:
Rafforzare il tema medico-sanitario delle terme, riscoprendo il valore terapeutico sia in chiave preventiva che curativa. Questo richiede maggiori investimenti – anche pubblici – nella ricerca scientifica, coinvolgendo il Centro Studi Termali Pietro d’Abano e ma anche con FoRST, l’agenzia di finanziamento della ricerca scientifica di Federterme.
Valorizzare il territorio dei Colli Euganei creando prodotti turisticamente appetibili, migliorandone la fruibilità e la commercializzazione. In particolare, l’anello ciclabile rappresenta un’opportunità immensa ancora poco sfruttata, considerando che la ciclabilità è diventata un fattore determinante nella scelta delle destinazioni turistiche da parte dei turisti. Nelle fiere del turismo che ho frequentato negli ultimi mesi come presidente di EHTTA, l’associazione delle città storiche termali europee, è emerso in maniera molto chiara che moltissimi turisti scelgono la destinazione anche per la possibilità di girarla in bicicletta. Bisogna far conoscere le potenzialità del nostro territorio in questo senso, renderle un prodotto turistico perché c’è un enorme potenziale non adeguatamente sviluppato.
Le prospettive di crescita per Montegrotto Terme sono concrete. Abbiamo proiezioni che ci dicono che Montegrotto Terme duplicherà le presenze turistiche nei prossimi 5 anni grazie agli importanti investimenti in corso (il campeggio, hotel Augustus, l’hotel Sollievo, l’hotel Commodore e il nuovo albergo che sorgerà al posto del San Marino, Monaco e Mondial), ma non possiamo adagiarci. Serve una governance turistica affidata a professionisti del settore che definiscano linee strategiche coinvolgendo tutti gli stakeholder e coordinando investimenti pubblici e privati.
Il Consorzio Terme e Colli Marketing sta già lavorando in questa direzione, ma necessita di maggiore supporto. La situazione attuale non permette compiacimento, ma richiede azioni concrete e innovative per invertire questa tendenza preoccupante.
Il futuro turistico di Montegrotto Terme è della destinazione turistica Terme e Colli Euganei dipende dalla nostra capacità di rinnovarci e di creare un’offerta distintiva nel panorama europeo.










![]()