
Il sindaco Riccardo Mortandello ha partecipato a Bologna alla commemorazione ufficiale del 45° anniversario della strage di Ustica per onorare la memoria dei due concittadini sampietrini Giuseppe Lachina e la moglie Giulia Reina, morti nel disastro aereo del 27 giugno 1980 insieme ad altre 79 persone.
«Anche quest’anno la città di Montegrotto Terme ha partecipato a Bologna alla commemorazione ufficiale della strage di Ustica. Nel 2025 si celebrano i 45 anni di questa tragedia di cui non si conosce la verità piena e di cui non si conoscono veramente i diretti responsabili. La partecipazione alle celebrazioni bolognesi rappresenta un dovere morale e civile», dichiara il sindaco Mortandello.
Durante la cerimonia, il primo cittadino ha seguito con particolare attenzione gli interventi del sindaco di Bologna, dei rappresentanti del consiglio regionale dell’Emilia Romagna e della rappresentante del Comune di Palermo, insieme a quello di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. «Gli interventi sono stati particolarmente profondi e toccanti», ha sottolineato Mortandello.
Il sindaco ha espresso forte preoccupazione per la recente archiviazione disposta dai giudici di Roma: «È emerso con chiarezza che l’archiviazione disposta poco tempo fa dai giudici di Roma appare come l’ennesimo sfregio alla memoria delle vittime e fa emergere con rinnovata forza le contraddizioni che caratterizzano alcuni apparati dello Stato, impedendo il raggiungimento di una verità completa».
Mortandello ha inoltre sottolineato l’urgenza di rivedere i rapporti internazionali per fare luce sulla vicenda: «Anche i rapporti con le cosiddette ‘forze alleate’, in particolare Francia e Stati Uniti, andrebbero riconsiderati per sollecitare la messa a disposizione di tutte le informazioni necessarie a fare luce su questa immane tragedia, avvenuta in uno scenario di guerra non dichiarata».
Particolarmente duro il giudizio del sindaco sulla gestione dell’inchiesta: «Risulta imbarazzante che, dopo 45 anni, non siano ancora disponibili documenti dei servizi segreti italiani che non sono mai stati depositati durante tutte le fasi processuali».
«Come amministrazione comunale, siamo al fianco della famiglia Lachina e di tutte le famiglie delle vittime e ci auguriamo che la verità possa finalmente emergere. Solo così potremo dirci veramente cittadini di uno Stato repubblicano e democratico, e non sudditi di un paese delle mezze verità», ha concluso il sindaco Mortandello.
La strage di Ustica rimane una delle pagine più buie della storia italiana recente, con il volo Itavia 870 abbattuto nei cieli del Tirreno in circostanze mai completamente chiarite, lasciando 81 vittime e altrettante famiglie ancora in attesa di giustizia.